Storia dei poveri in occidente
“Si poteva vendere tutto e il ricavato darlo ai poveri”, rimprovera ad un certo punto Giuda nei Vangeli. Ma il testo getta una luce di sospetto sulle parole di Giuda. Da allora i poveri accompagnano e attraversano in maniera nuova, come una contraddizione permanente, la storia dell’Occidente, oltre che del Cristianesimo. Se i poveri sono poveri, non sarà per colpa loro o per qualche maledizione prima di loro? E’ possibile aiutare i poveri senza umiliarne la dignità? L’assistenza e la solidarietà non rischiano di perpetuare, anziché annullare, la condizione di povertà? Sul “fare la carità” si giocano, per veni secoli, l’organizzazione concreta delle società, l’evangelizzazione, la riforma religiosa, la santità e lo spirito del capitalismo, le utopie secolarizzate di un mondo senza sfruttati e senza sfruttatori. Il libro è un grande viaggio, che aiuta a sconfiggere i luoghi comuni e che restituisce ai poveri il loro ruolo inquietante e centrale, nella storia del Cristianesimo e dello stesso Occidente. Nelle pagine finali il volume ci introduce alla dimensione mondiale della povertà, ponendo lo scarto tra ricchi e poveri come una sfida tra le più serie per il futuro del mondo.