Il fondatore dell’Opus Dei
Presentata a Roma la biografia di san Josemaría
Giovedì 22 maggio nella pinacoteca dei Musei Capitolini, a Roma, si è svolta la presentazione del II volume della biografia “Il Fondatore dell’Opus Dei” di Vázquez de Prada. All’incontro hanno partecipato mons. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni-Narni-Amelia e assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio, Rodolfo Brancoli giornalista e scrittore, e Massimo De Angelis della rivista “Liberal”.
24 Maggio 2003
Secondo mons. Paglia, uno dei meriti dell’opera presentata è lo stile semplice e schietto che, a differenza di certe biografie di santi palesemente “agiografiche, un po’ leccate e stucchevoli, un po’ troppo apologetiche”, permette di “entrare dentro il cuore di Escrivá e di accompagnarlo” da vicino. Il libro, grazie all’abbondante documentazione inedita e alle numerose citazioni autobiografiche del Santo, ci porta a conoscere “il cuore, il pensiero, il carattere di don Josemaría” e ci “presenta una personalità che, senza dubbio, nel corso del Novecento ha segnato la storia soprattutto dell’occidente”.
Il vescovo di Terni, servendosi di alcune citazioni testuali, ha ricordato qualche episodio particolarmente significativo degli anni Trenta: l’assistenza ai malati e ai poveri negli ospedali e nei sobborghi di Madrid, il lavoro pastorale con persone di tutte le categorie sociali, il senso di paternità maturato gradualmente verso i suoi primi figli spirituali, la serenità e il buon umore nell’affrontare le difficoltà e le calunnie…
Sin dall’inizio della lettura – ha spiegato – si può cogliere l’Opus Dei come “dall’interno” e se ne intravede subito la fisionomia completa, con tutte le intuizioni che successivamente avrebbero assunto corpo, come, ad esempio, l’idea che per il cristiano comune “la cosa straordinaria è l’ordinario fatto con perfezione”.
Pur in un periodo in cui le contrapposizioni ideologiche portavano a divisioni e barriere spirituali, si coglie chiaramente, ha detto mons. Paglia, “ l’universalità dell’Opera, quando egli dice ai suoi primi figli e amici “dobbiamo rivolgerci a tutti perché non c’è creatura umana che non amiamo, che non cerchiamo di aiutare e di comprendere; tutti ci interessano perché tutti hanno un’anima da salvare”.
dal sito web dell’Opus Dei