La Domenica
In questo mese molti iniziano le vacanze. Un tempo di meritato riposo. Vorrei richiamare la nostra attenzione alla “domenica”. Purtroppo molti la sprecano anche durante l’anno, scarificandola sull’altare di un forsennato consumismo che ci rende solo macchine da lavoro e da consumo. In questo tempo possiamo riscoprirla. Cos’è la domenica? Il nome significa “Giorno del Signore”. Per i cristiani, fin dall’inizio, è vissuta come la Pasqua della settimana, ossia come il giorno nel quale si ricorda la risurrezione di Gesù dai morti. Nel “primo giorno dopo il sabato” (così scrivono i Vangeli) i cristiani si ritrovano per celebrare Gesù risorto. San Girolamo affermare: “La domenica è il giorno dei cristiani, è il nostro giorno”. Non era scontato e neppure facile. Alcuni cristiani di Cartagine, nel IV secolo, furono accusati perché rispettavano la domenica. Al magistrato che li accusava di questa osservanza, essi risposero: “Abbiamo celebrato l’assemblea domenicale, perché non è permesso sospenderla”. E aggiunsero: “Non possiamo vivere senza la domenica”. Furono condannati a morte. Quale distanza rispetto a noi che con incredibile facilità saltiamo la Messa! Quando il mondo occidentale divenne cristiano la domenica assunse un rilievo anche civile e divenne il giorno del riposo settimanale per tutti. Fu una scelta che in verità rispondeva (e risponde ancora oggi) ad un bisogno naturale profondo di qualsiasi uomo. Non siamo una macchina da produzione. Oggi, però, la domenica ha subito un cambiamento profondo. Non solo è stata come strappata dalla sua radice cristiana per diventare solo il “fine settimana”, ma spesso è del tutto dimenticata. Eppure credo che sia importante recuperarne il senso. E questo a partire dai i cristiani. Gli uomini saggi ebrei insegnavano: “Non è Israele che ha salvato il Sabato, ma il Sabato che ha salvato Israele”. Analogamente si può dire per noi cristiani: la Domenica ci salva. Essa infatti scandisce la vita dei cristiani a partire da Dio, a partire dalla risurrezione che ha cambiato il corso stesso della storia umana. Oggi, i ritmi della vita, anche quelli del lavoro, ci sovrastano e spesso ci sommergono. La domenica ci salva perché ri-orienta la nostra vita verso il Signore. I giorni della settimana non sono travolti solo dal fare: c’è il “giorno del Signore” che li attira. La domenica – se vissuta come il Signore ci chiede – mette in risalto la forza dell’amore che vince il male, che sconfigge la solitudine, che allontana le schiavitù e raccoglie nella comunione. Nella domenica, infatti, il Vangelo chiama i cristiani ad uscire di casa, o meglio ad allontanarsi da se stessi, per raccogliersi assieme attorno al Signore. La Domenica è anzitutto un dono. Sì, prima di essere il giorno che i cristiani dedicano a Dio, è il giorno che Dio dedica al suo popolo, ai suoi figli. Certo, richiede anche una nostra scelta. Nella vita convulsa e frettolosa che tutti noi facciamo, la Domenica ci viene donata come il tempo della preghiera, della famiglia, della vita comune, del sollievo, del riposo. La Messa è il cuore della domenica. Partecipando ad essa i cristiani incontrano Gesù risorto, e con Lui riprendono a camminare per le vie del mondo non più rassegnati al potere del Male ma forti dell’amore che trasforma noi stessi e il mondo.