La famiglia e l’educazione
Una ragazza rispondeva così ad una intervista qualche tempo fa: “Se sei bella e ti vuoi vendere lo devi poter fare … perché la bellezza ha un valore, se sei racchia e fai schifo te ne devi stare a casa … è la legge del più forte, di chi è leone. Se sei pecora rimani a casa con 2.000 euro al mese, se vuoi 20.000 euro ti devi mettere sul campo …”. Sono parole che rattristano ma che – nell’epoca della democrazia digitale – rischiano di rappresentare un qualche modello di libera espressione e quindi di educazione alla vita. E’ urgente raccogliere la sfida educativa. Purtroppo è facile oggi lasciare i ragazzi e i giovani a loro stessi con la convinzione che non si debbono imporre regole e comportamenti. Senza dubbio è vero. E’ necessario che i ragazzi si convincano dei comportamenti da avere. Ma il problema scoppia quando la libertà supera ogni argine. E questo accade spesso oggi e non solo ai ragazzi. Anzi sono i più grandi spesso a evidenziare il primato dell’io su tutto. Quel che conta è ciò che desidero e ciò che voglio. E’ come scomparsa l’educazione alla responsabilità verso gli altri. La vertigine dell’egoismo ha messo in ombra chi ci sta intorno, dei legami che abbiamo costruito, il rispetto che dobbiamo agli altri. Mi fece impressione un libretto di un sociologo tedesco scritto negli anni Settanta dal titolo molto significativo: “Verso una società senza padre”. Dopo alcuni decenni è diventato realtà. Uno studioso come Lacan afferma che viviamo ormai in una società dove “è evaporato il padre”, dove non si trova più un punto autorevole a cui far riferimento e a cui in qualche modo rispondere. In sintesi, si potrebbe dire che siamo diventati tutti più liberi, ma anche più soli, appunto senza “padri”. L’educazione ha bisogno di una figura di riferimento. Abbiamo tutti bisogno di un “padre” – e di una “madre” – che ci aiutino a crescere in una società fraterna. In questa prospettiva la famiglia ritrova tutta la sua centralità. La famiglia è la prima scuola del convivere tra diversi, a partire dai genitori, dalla madre e dal padre. Essi sono due persone diverse che scelgono di unire i loro destini per fare una famiglia ove generare dei figli. E’ la struttura educativa fondamentale. Indebolirla, come oggi spesso in tanti modi accade, è pericolosissimo. La famiglia, a motivo della diversità delle presenze e dei compiti, è il luogo ideale per crescere come soggetti liberi e allo stesso tempo responsabili degli altri. L’educazione infatti si sostanzia nel coniugare appunto libertà e responsabilità per l’edificazione di una società solidale. E la responsabilità non è solo tra genitori e figli, ma anche tra le generazioni con la presenza dei nonni e dei figli dei figli. Nonostante tutte le imperfezioni, nonni e genitori, figli e nipoti, sono chiamati a tessere una tela di relazioni nel rispetto reciproco. E’ ciò di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi e i nostri giovani a continuare a tessere questa rete di amicizia e di rispetto. E’ la grande sfida educativo che sta davanti a tutti noi. E la famiglia ne è la palestra principale e indispensabile.