Paglia all’Onu: se la famiglia è sostenuta, la qualità della vita migliora “esponenzialmente”
Partendo dalle prime pagine della Bibbia, «il Documento papale mette la famiglia sul crocevia di un nuovo sviluppo del nostro pianeta. La creazione e le sue infinite risorse sono affidate all’alleanza tra uomo e donna, che sono chiamati all’unione che noi conosciamo come “famiglia” e che si basa sull’amore appassionato e responsabile che sentono reciprocamente come persone che sono capaci di accettarsi e rispettarsi a vicenda nella loro diversità e nella uguale dignità».
Aggiunge il Prelato: «Al loro generoso e responsabile amore viene affidata la creazione di vita nuova, insieme alla responsabilità per l’educazione dei loro figli».
Poi, assicura Paglia: «La conclusione alla quale giungono tutti gli studi sulla storia o sulla vita contemporanea, è che quando questa unione che è famiglia è sostenuta e apprezzata, gli indici della qualità della vita, dello sviluppo sociale ed economico, la trasmi La Stampassione dei valori e la prevenzione del crimine e dell’ingiustizia, migliorano esponenzialmente».
L’Arcivescovo è convinto che «se vogliamo un mondo con più giustizia e pace, che cresce nella cura per le risorse naturali e l’ambiente, nelle iniziative per i settori e le popolazioni più povere, nella coesistenza pacifica e con una maggiore solidarietà, allora le nostre istituzioni politiche, religiose, culturali ed economiche devono lavorare insieme perché l’origine di ogni relazione – cioè la famiglia – sia riconosciuta come tale e aiutata».
La storia «dell’umanità, di generazione in generazione e dappertutto, dimostra che solo iniziando con questa prima scuola di relazioni possiamo immaginare e dare sostanza al sogno che tutte le persone possano diventare una famiglia. Questo sogno è la ragione d’essere delle Nazioni Unite». Con Amoris laetitia, papa Francesco fornisce «ancora una tessera del mosaico che realizzerà il sogno di tutti i popoli del mondo – ognuno con la propria identità – ossia diventare una famiglia e vivere in pace».
(da La Stampa)