Convegno nazionale sulla spiritualità del fine vita
Cambiare sguardo sulla vita e sulla morte. Con questo obiettivo Prato è diventata il punto di riferimento nazionale di un confronto coraggioso e necessario, quello che riguarda l’accompagnamento del fine vita. La Comunità dei Ricostruttori, con Tuttoèvita onlus, ha creato il primo master in Italia – si è appena conclusa la seconda edizione – che forma professionisti e volontari per accompagnare la malattia e la morte e sta realizzando un particolare hospice in Val di Bisenzio che vede il recupero del borgo abbandonato di Mezzana.
È in questo contesto che dal 28 al 30 giugno, presso il Monastero di San Leonardo al Palco si svolgerà il convegno nazionale sulla Spiritualità nel fine vita che punterà i riflettori sull’esperienza dell’hospice e delle cure palliative. «L’evento, il primo del suo genere in Italia, vede protagonisti alcuni fra i principali esperti dell’accompagnamento al fine vita e in particolare coloro che hanno avviato percorsi personali e professionali sul ruolo della spiritualità», spiega padre Guidalberto Bormolini, direttore del convegno. Ad aprire la tre giorni un appuntamento aperto a tutti, quello con Christina Puchalski, fondatrice e attuale direttrice del George Washington University’s Institute for Spirituality ad Health che giovedì 27 giugno, alle 21, terrà la Lectio magistralis su Cura e compassione e su come integrare corpo e anima nella cura.
Il convegno di Prato, che ha il patrocinio della Regione e della Federazione cure palliative, si propone come un’occasione per sviluppare e approfondire la riflessione sul binomio spiritualità e cura. Ormai, infatti, anche le grandi organizzazioni internazionali come l’OMS, mettono in evidenza la centralità della dimensione spirituale nelle Cure palliative e sempre più questa rilevanza è riconosciuta nelle cure in generale.
Venerdì 28 giugno, alle 10,30, è prevista una riflessione a più voci sul contributo delle religioni alla prospettiva di una cura spirituale. Partecipano monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, Joseph Levi, Rabbino emerito di Firenze e rappresentante dell’Unione delle Comunità ebraiche d’Italia; Mohamed Bamoshmoosh, cardiologo e rappresentante della Comunità islamica della Toscana; Giorgio Raspa, già presidente dell’Unione Buddhista italiana; Sergio Manna rappresentanza della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia; Svamini Hamsananda Ghiri, monaca e vicepresidente dell’Unione induista italiana; Ionut Coman, consigliere per il Dialogo della diocesi ortodossa Romena d’Italia.