L’arcivescovo Vincenzo Paglia sul bonus matrimonio: un sacramento non si compra
Roma, 21 nov. (askanews) – Il matrimonio cristiano è “una scelta d’amore per formare una famiglia, una scelta di fede, libera. Il matrimonio per la Chiesa è un sacramento e un sacramento non si compra. Uno Stato che si impegna a sostenere le famiglie, soprattutto nei momenti più difficili, compirebbe una grande scelta. Ma dovrebbe riguardare tutti i cittadini, ovviamente, non solo alcuni, al di là del fatto che abbiano fede o no”. Così intervistato dal Corriere della Sera l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia Accademia per la Vita, sul cosiddetto “bonus matrimonio cattolico”, proposto dalla Lega.
Per Paglia è vero che “davanti alla crisi dei matrimoni, religiosi o civili, è opportuno pensare ad un sistema per sostenere le unioni stabili. Se lo Stato vuole aiutare le famiglie ben venga, ma tutte le famiglie”, precisa.
“Davanti a quello che Bauman chiamava ‘amore liquido’ – prosegue l’arcivescovo – sarebbe auspicabile che i giovani riscoprissero la saldezza dei legami familiari che aiutano tutta la società a essere più stabile. E che la società li sostenesse, in questo.
Parlo di tutti i legami, senza cortocircuiti inutili. Molte persone che non intendono celebrare il sacramento sono comunque convinte del valore della fedeltà e della saldezza del legame: sanno che sposarsi è una cosa seria”.