Morte di Alessio II, patriarca di Russia

Morte di Alessio II, patriarca di Russia

La notizia della inaspettata scomparsa del patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità Aleksij II mi ha turbato profondamente. Infatti ho avuto la fortuna di stabilire con lui in questi anni un intenso rapporto personale. Agli inizi del mese di ottobre ho avuto con lui l’ultimo mio incontro ed è tuttora molto viva la memoria di un colloquio svoltosi in un clima di autentico amore fraterno. Con la sua morte scompare una personalità di primissimo piano del mondo cristiano. È stato un protagonista della vita travagliata della Chiesa russa nella seconda metà del Novecento, nei difficili anni sovietici dapprima, e poi in quelli della rinascita dopo la fine dell’oppressione comunista. Il suo patriarcato infatti ha guidato la Chiesa negli anni della riacquisita libertà, della ripresa della vita religiosa, del ristabilimento di una piena vita ecclesiale in Russia e negli altri paesi ex-sovietici. Ho potuto osservare in questi anni il commovente processo di rinascita della fede in Russia, del “secondo battesimo della Rus’”, come amava dire Aleksij II, dal quale non poche volte ho ascoltato parole di ringraziamento al Signore per i frutti di tale itinerario.



Nei miei incontri con Aleksij II, che è stato negli ultimi cinquant’anni un protagonista del cammino ecumenico, ho sentito parole di sincero e profondo apprezzamento per il Santo Padre, Benedetto XVI e per il suo insegnamento, che reputava essere un contributo fondamentale alla difesa dei valori cristiani nel mondo contemporaneo. Egli auspicava uno sviluppo e un ulteriore avvicinamento tra Chiesa russa e Chiesa cattolica. Nel suo orizzonte spirituale e religioso un posto significativo era occupato dall’Italia e dalla sua Chiesa, di cui amava ricordare il radicamento profondo nella società e la viva fede del suo popolo. Citava sempre con grande simpatia gli incontri che aveva avuto con vescovi e delegazioni della Chiesa italiana, con la quale si erano stabilite relazioni che riteneva essere un esempio per i rapporti fraterni tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica.



La memoria e la preghiera nutrono i sentimenti di dolore e di sincera vicinanza a tutta la Chiesa ortodossa russa in questo momento di lutto per lei.

IL PONTE DELL’EST