Napoli, celebrati i 440 anni dell’Arciconfraternita dei Pellegrini
«Credo che oggi tutti dovremmo essere un po’ San Gennaro e sciogliere i nostri cuori e amare tutti». Lo ha detto l’Arcivescovo e presidente della Pontificia Accademia per la vita, Vincenzo Paglia, intervenuto a Napoli alle celebrazioni per i 440 anni dell’Arciconfraternita e ospedali della Santissima Trinità dei Pellegrini e convalescenti. Paglia nel ripercorrere la storia dei fondatori dell’Arciconfraternita ha ricordato che già nel XVI secolo Napoli era «città plurale» ed ha evidenziato come i fondatori sentirono «l’urgenza che non ci fossero disuguaglianze tali da lacerare il tessuto cittadino, motivo per cui – ha spiegato – fondarono questa straordinaria istituzione che accoglieva tutti coloro che arrivavano a Napoli e a cui, come primo gesto, lavano i piedi». Ed è a quel senso di accoglienza e di carità che secondo l’Arcivescovo bisogna tornare oggi.
«Gli stranieri a quel tempo – ha affermato – appartenevano a diverse nazioni ma nessuno veniva allontanato. Napoli era ‘la comunis patria’ e ancora oggi è una città plurale, multi religiosa, multietnica in cui c’è bisogno ancor di più di respirare e rivivere quella dimensione di carità che non conosce confini». Ad aprire la cerimonia, il primicerio Vincenzo Galgano che, citando il volume dedicato ai Pellegrini da Ludovico dè Santi, ha ricordato come «a quella pagina di assistenza se ne sono aggiunte tante, soprattutto con la cura dei malati poveri, mantenendo inalterata l’opera di fede e di carità verso i sofferenti».
L’Arciconfraternita fu fondata nel 1578 da sei artigiani, tra cui Bernardo Giovino che ne fu il promotore, per assistere quanti nel corso del loro pellegrinaggio sostavano a Napoli. La celebrazione è stata presieduta dall’Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, secondo cui questi festeggiamenti «non solo ci spingono a ricordare la storia ma anche ad attuarla nel nostro tempo affinchè diventi motivo di opportunità». Le celebrazioni, moderate dal direttore di Rai Vaticano Massimo Milone, si sono concluse con il concerto dell’Orchestra giovanile Sanitansamble e dei Cori polifonici a voci miste Musique Esperance e Note legali.