Oscar Arnulfo Romero. Martire della Chiesa del Concilio Vaticano II
Il 14 ottobre 2018, durante la celebrazione del Sinodo dei Vescovi sui giovani, mons. Romero, assieme a Paolo VI e ad altri, sarà proclamato santo della Chiesa Cattolica. Su queste pagine mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia accademia per la vita e Postulatore della causa di canonizzazione, ricostruisce il profilo della sua azione di vescovo radicalmente motivata dalla dedizione al bene del suo popolo. È infatti l’appassionato e instancabile impegno pastorale a spiegare la ragione del suo martirio in odium fidei, esemplificato nell’uccisione all’altare, e non le sue presunte simpatie ideologiche: «La fatica più impegnativa del processo di canonizzazione è consistita nel mostrare che la morte di Romero è avvenuta nell’odio della fede, nell’odio per una Chiesa che aveva scelto i poveri». Per questo la sua azione e la sua morte possono essere strettamente riferite al Concilio Vaticano II e all’evoluzione del magistero della Chiesa latino-americana che in quegli anni aveva chiaramente esplicitato la «scelta preferenziale per i poveri».