Roma, il nuovo Centro di Etica che unisce ebrei e cristiani
Don Pawel Rytel-Andrianik – Città del Vaticano
Un luogo di studio che “attingerà agli sviluppi accademici globali e alle diverse tradizioni religiose, specialmente abramitiche, e ospiterà un gruppo interdisciplinare di studiosi, ricercatori e leader religiosi”. Così è stato presentato il nuovo Centro di Etica dell’Istituto Universitario Isaac Abarbanel, inaugurato a Roma ieri 15 febbraio. L’istituzione, fondata dal rabbino Ariel Stofenmacher, rettore del Seminario Rabbinico Latino Americano, e affiliata al Seminario “Marshall T. Meyer”, vede la collaborazione di monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che ha partecipato agli incontri preparatori durante i quali è stato deciso che Roma era il miglior luogo per far nascere una simile istituzione.
Formare leader e promuovere valori
Obiettivo principale del Centro è quello di promuovere e sviluppare programmi educativi e di ricerca nel campo dell’etica, di formare leader impegnati in pratiche corrette, di promuovere valori sia nella sfera pubblica che in quella privata e di lavorare nell’etica applicata.
Durante l’inaugurazione di ieri presso il Focolare Meeting Point, il rabbino Analía Bortz, figura chiave nella creazione di comitati di bioetica sia in Cile che al Children’s Healthcare di Atlanta, ha sottolineato il valore dell’etica in ogni vita umana. Ha citato i Salmi in ebraico che parlano dell’essere umano e del suo bisogno di Dio in tutte le fasi della vita. “L’intelligenza artificiale è una sfida per la nostra società. Questa è una delle ragioni per cui abbiamo bisogno del Centro di Etica”, ha affermato invece, da parte sua, Claudio Regazzoni, medico e politico argentino, tra i membri fondatori del nuovo Centro, sottolineando che finora l’essere umano aveva il potere sulle macchine, ma con l’intelligenza artificiale e gli algoritmi le cose potrebbero cambiare.
Bisogno di fratellanza
Nel suo intervento, monsignor Paglia ha citato Papa Francesco quando afferma che “non stiamo vivendo un’epoca di cambiamento ma un cambiamento di epoca”. “Questa – ha evidenziato il presule – è la ragione per cui un Centro del genere è importante. E abbiamo bisogno di fratellanza tra le religioni, gli scienziati e tutti gli esseri umani”.