Settima settimana di Pasqua – sabato

[20]Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».

[21]Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». [22]Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». [23]Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?». [24]Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. [25]Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Gli apostoli che avevano abbandonato le loro reti per diventare pescatori di uomini (Lc 5,10), tornano a essere pescatori di pesci. E ora, quando Gesù appare, senza che lo riconoscano, si ripete la scena dell’inizio. Anche questa volta hanno pescato invano per tutta la notte. È l’esperienza di un lavoro senza frutti, l’esperienza di pensieri, di preoccupazioni e di agitazioni che non approdano a nulla. Senza la luce del Vangelo è difficile operare e dare frutti. Ma con Gesù che si avvicina, sorge l’alba di un nuovo giorno. È il risorto, ma non se ne sono accorti, non l’hanno riconosciuto. Sebbene stanchi e, comprensibilmente, sfiduciati gli danno tuttavia retta e gettano le reti dall’altra parte. E la pesca è abbondante, oltre ogni misura. E Gesù continua a mangiare con i discepoli come faceva prima di morire. Ma c’è un accento particolare. Gesù prende Pietro in disparte e gli chiede: “Mi ami tu più di costoro?” Non lo rimprovera del tradimento, desidera sapere se l’ama ancora. Non è tanto questione di purificare la memoria, quanto di rinnovare l’amore. Quel che Gesù vuole è che il sentimento di colpa non inaridisca l’amore. Per questo non glielo chiede una volta sola, ma tre volte. E per tre volte, dopo la risposta affermativa dell’amore, Gesù affida a Pietro l’incarico della cura del suo gregge. L’unica forza, l’unica energia che ci sostiene è l’amore per il Signore. E chi ama Dio ama e serve i fratelli.