Un Convegno per parlare di “profezia della famiglia” alla luce del Sinodo
La cultura contemporanea ha messo a lato, ha messo al margine la famiglia: non è più attraente, tanto che i giovani preferiscono rimandarla, preferiscono non legarsi, preferiscono restare a casa propria o peggio ancora preferiscono essere soli”. Lo ha detto mons. Vincenzo Paglia, presidente Pontificio Consiglio per la Famiglia, in un intervista a margine di un convegno internazionale. Il simposio, dal tema “Rileggere insieme il Sinodo straordinario sulla famiglia”, è iniziato giovedì 22 e si concluderà sabato 24 gennaio. Vi partecipano oltre 80 movimenti e gruppi per la famiglia e la vita, provenienti da 30 diversi Paesi. “E’ la prima volta – ha affermato mons. Paglia – che tanti movimenti familiari si ritrovano assieme per dibattere attorno a un tema come quello della famiglia, che non è solo la ragione della loro esistenza perché nonostante la varietà, alla fine, quello che unisce tutti è il tema della famiglia nel mondo”.
Il presidente del dicastero vaticano ha spiegato, inoltre, che c’è bisogno di una “profezia della famiglia” in un mondo dove “l’individualismo impera” e le “disuguaglianze sociali provocano una violenza incredibile”. Per tali motivi “la Chiesa deve riscoprire la responsabilità di annunciare la famiglia come una buona notizia, come una cosa appetibile, come una cosa attraente”. Riguardo al ruolo dei laici nel Sinodo mons. Paglia è molto chiaro: “Chi meglio delle famiglie può parlare delle famiglie? Chi meglio di persone impegnate ad aiutare le famiglie che soffrono, a sostenere le giovani coppie, può parlare meglio di questi temi?”.