XXV Settimana del Tempo Ordinario – lunedì
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere”.
La fede non è mai un affare privato o, comunque, riservato ad un piccolo gruppo. Come la luce non è per se stessa, bensì per illuminare ciò che sta attorno, così il credente e ogni comunità cristiana non vivono per se stessi ma per manifestare a tutti il Vangelo. Dice Gesù: “Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario”. Il Vangelo ci è stato dato perché a nostra volta lo doniamo agli uomini e alle donne delle nostre città. Ogni comunità, e ogni credente, possono essere perciò paragonati a quel lampadario di cui parla Gesù, da porre in alto perché faccia risplendere la luce del Vangelo. Non si tratta, ovviamente, di mostrare se stessi o la propria saggezza, bensì di manifestare la Parola del Signore. Per questo il discepolo è chiamato anzitutto ad ascoltare la Parola di Dio; solo dopo averla accolta con il cuore può donarla agli altri. È tutta qui la vita e la missione di ogni discepolo, di ogni comunità cristiana.